Gezelligheit a Amsterdam

Seleziona giorni utili, destinazione: ovunque, ordine crescente dal meno economico: quel volo a pochi euro è prenotato. Una fedele Lonely Planet è in attesa del suo acquirente in libreria, pronta a essere una guida più spirituale che turistica facendo capolino ogni tanto dallo zaino, i biglietti per i musei più importanti si prenotano online più velocemente del volo, un letto dove dormire è sicuramente disponibile fra Booking e Hostelworld.
È la premessa ideale per la creazione di una bassa aspettativa, che sicuramente amplifica la possibilità di non rimanere delusi, ma è anche il metodo migliore per esplorare posti che non erano nella travel bucket list ma si meritano la possibilità di tentare di entrare nella classifica ufficiale dei posti del cuore.
Pur ritenendo ormai il Nord una garanzia, i Paesi Bassi non sono per me mai stati contemplati sul serio. Amsterdam nella mia mente era la città dei diciottenni ribelli e dei biondi in bicicletta, e non aveva niente di attraente in più rispetto ad altre città.
Girovagando sul web, dopo la fatidica prenotazione casuale, ho letto che è spesso descritta come una città molto gezellig: parola olandese praticamente intraducibile, ha qualcosa a che fare col cozy inglese e può indicare convivialità e/o socievolezza. Nel leggere alcuni esempi di cosa può essere gezellig, pensavo a localini pieni di gente, magari con dei vasi di fiori sul tavolo, una tisana allo zenzero e la compagnia di un buon amico. A quanto pare, anche il buon amico può essere gezellig.
Così Amsterdam ha iniziato a incuriosirmi, ma alla partenza ero comunque priva di idee ben precise su cosa aspettarmi o itinerari perfettamente pianificati (quelli che piacciono a me) scritti su un quadernino.
E non ce n’è stato alcun bisogno. Amsterdam mi ha conquistato col suo essere così, più grande della mia amata Durham ma a dimensione d’uomo, facilissima da visitare sia a piedi che in bicicletta (like a local: ci sono più biciclette che macchine), capace di offrire dettagli che catturano l’occhio ad ogni angolo, ma bilanciati fra loro: non c’è una parte che ruba l’attenzione alle altre, è tutto equilibrato, e la vita sembra scorrere placida come le acque dei canali sui quali la città di sviluppa.
Sorprende la cura con cui la casa di Anna Frank (biglietto da prenotare rigorosamente online e con discreto anticipo) è stata trasformata in qualcosa di più di un museo, è capace di far vivere un’esperienza, senza dare per scontato che le mura che hanno nascosto questa creativissima bambina/simbolo sappiano comunicare quanto lei nel suo diario. Conquista De Pijp, quartiere caratterizzato dalla presenza del famoso Albert Cuyp Markt, dove si può trovare di tutto: formaggi tipici, abiti vintage, cibo di strada, e da meravigliosi graffiti. È potenzialmente problematico decidere quale fra il milione delle meravigliose porticine delle case lungo Prisengrach fermarsi a fotografare, o se fotografare le porticine o i vasi di fiori allineati sulle finestre o le biciclette appoggiate ai muri in maniera naturalmente scenografica. Incantano i mille negozietti di Jordaan: perline, nastri, oggettistica per la casa mista a mille sale da thè e piccoli ristoranti.
Tutto è al suo posto, non si percepisce fretta nel dover correre per visitare l’ultima imperdibile attrazione. Non è forse un viaggio di relax fisico, ma mi ha reso incredibilmente rilassata nella mente.

Mini itinerario – Amsterdam in due giorni e mezzo (perché se si vola su Eindoven l’altra metà del terzo giorno è perduta)

1. Piazza Dam, Palazzo Reale
Vie dello shopping nei paraggi (carine anche senza entrare nei negozi, che per lo più sono quelli delle grandi catene)
Begijnhof
The American Bookstore (libreria moderna, non esattamente il mio genere preferito, ma merita una visita)
Bloemenmarkt
Waterlooplein (mercatino delle pulci, non mi ha conquistato, ma è di strada)
Esplorazione di De Pijp (mai perdere Albert Cuyp Markt!)
Passeggiata lungo Prisengrach
2. Esplorazione di Joordan
Casa di Anna Frank
Abbuffata di torta alle mele di Winkel
Pomeriggio a Zaanse Schaans (a venti minuti da Amsterdam di treno c’è questa piccola cittadina dove si possono vedere i mulini; è talmente perfetta da lasciare un po’ di amaro in bocca per quanto è finta, ma è comunque molto carina)
Passeggiata da Leidensplatz al Red Light District
3. Museo di Van Gogh (da vedere, perché calato nel perfetto contesto)
Vondelpark in bicicletta (dentro al parco c’è il super gezellig cafè de Vondeltuin)

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